di Giacomo Montanari
Grazie alla sua condizione peculiare di peregrinus, il frate minore Francesco Fulvio Frugoni (Genova 1620-Venezia 1686) rappresenta in maniera perfetta il prototipo – ossimorico – dell’intellettuale barocco: affascinato dalla varietà della scena culturale europea e, allo stesso tempo, radicato all’interno del proprio mondo concettuale. Il letterato genovese si muove durante i suoi sessantasei anni di vita in un lungo viaggio attraverso i centri artistici più aggiornati d'Europa in quel momento. La numerosa e varia produzione letteraria di Frugoni, anche se ben nota e citata, non ha mai ricevuto l’attenzione che meritava sotto due punti di vista fondamentali, emersi chiaramente da questi studi: l’importanza dell’educazione culturale e letteraria ricevuta nell’ambiente genovese da parte del suo “maestro” Anton Giulio Brignole Sale e dal turbolento Luca Assarino; e la relazione teorica costante e ininterrotta nel mettere in relazione tra loro le “arti sorelle” (poesia e pittura), concretizzatasi nel rapporto attivo con alcuni tra i più importanti artisti che ebbe l'opportunità di incontrare sulla strada attraverso le Corti di Monaco e Torino e le Repubbliche di Genova e Venezia. In Frugoni sono effettivamente coniugate le vocazioni pedagogiche (sia letterarie che pittoriche) dell’opera d’arte, la consapevolezza dell’importanza dell’antico come modello e l’estrema sensibilità all’imitatio naturae come forza dirompente per commovere il pubblico verso cui la comunicazione artistica è indirizzata. Attraverso un percorso cronologico che non può essere separato da una chiarificazione iniziale e approfondita del contesto culturale genovese in cui l’autore si formò come letterato, questo studio presenta una reinterpretazione del cursus honorum letterario di Frugoni, analizzato in base ai rapporti con le arti visive, gli artisti e lo sviluppo di linee di ricerca fondanti e basilari per la produzione letteraria barocca, di cui è stato un interprete di sicuro rilievo. La metodologia di ricerca, che prevede un approccio multidisciplinare finalizzato a mettere a sistema i dati derivanti dall’analisi letteraria, dalla lettura delle testimonianze storico artistiche e in parte archivistiche, permette di capire, concentrandosi su alcuni casi studio maggiormente significativi, le scelte e le motivazioni culturali che hanno animato la produzione letteraria del Frugoni e di intravedere con maggiore chiarezza la relazione privilegiata con le arti visive di una delle penne più brillanti e multiformi della seconda metà del XVII secolo.
Abstract
Due to its characteristic of peregrinus, the minimum friar Francesco Fulvio Frugoni (Genoa 1620-Venice 1686) adequately represents the Baroque intellectual prototype: fascinated by the variety of the European cultural scene, and - at the same time - forced by the contingencies, the writer moves during his sixty-six years of life in a long journey through the most updated artistic centers of Europe at that time. The multifaceted and numerous literary production of Frugoni, although mostly known and cited, has never received the attention it deserved in two fundamental points emerged clearly from these studies: the importance of cultural education received within the Genoa’s environment by his ‘master’ Anton Giulio Brignole Sale and by the turbulent, but certainly important, Luca Assarino; and the constant and uninterrupted theoretical relationship with the comparison between the arts (poetry and painting) and active relationship with some of the most important artists who had the opportunity to meet on his way through the courts of Monaco and Turin and the Republics of Genoa and Venice. In Frugoni are effectively conjugated the works of art’s pedagogical vocation (whether literary or pictorial), the awareness of the importance of the antico as a model and the extreme sensitivity to the imitatio naturae as a disruptive force to commovere the public towards which the artistical communication is addressed. Through a chronological path that can not be separated from an initial, in-depth clarification of the Genoese cultural landscape in which the author was formed culturally, this study presents a reinterpretation of the literary path of Frugoni analyzed according to the relations with the visual arts, the artists and the development of typical lines of research of Baroque literary production of which he was a major interpreter. The research methodology, which provides multidisciplinary approach aimed to cross the literary analysis, art historical and partly archival data, allows us to understand, focusing on some significant events, the choices and cultural motivations that animated the production and particularly relevant relationship with the visual arts of one of the most brilliant and multifaceted ‘feathers’ of the second half of XVIIth century.