Attraverso l’occhio, non certo privo di pregiudizi ma spes-
so penetrante, di un contemporaneo che visse attivamente le
vicende della sua epoca, il lettore moderno ha modo di acco-
starsi non solo alla storia di un’istituzione, ma al più generale
clima sociale e economico del contesto. La società torinese
emerge attraverso la storia della Compagnia, con i suoi
momenti di sviluppo e di crisi, in quanto essa è soprattutto sto-
ria di uomini e delle loro relazioni. Il modo di affrontare, da
parte dei confratelli, la lotta contro la povertà e l’usura, gli
interventi in campo educativo e nell’assistenza femminile, ci
permettono di cogliere la mentalità e i valori della società di
antico regime, il ruolo dei diversi gruppi sociali, l’intreccio
degli interessi.
Prendiamo in considerazione l’aspetto etico e spirituale,
alla base della costituzione stessa della confraternita. La Com-
pagnia promuove una rinnovata partecipazione alla vita reli-
giosa, in linea con la riforma cattolica avviata dal Concilio di
Trento, per rimediare alla «scandalosa e universale trascuratez-
za, la qual fu ad un tempo ed effetto e cagione dell’eresia».
Maria Franca Mellano
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ha sottolineato il carattere peculiare
dei paolini che, nell’ambito di un laicato strettamente inqua-
drato sotto l’autorità ecclesiastica, «si ritagliano un loro campo
d’azione di sapore più moderno rispetto a quanto i tempi con-
sentissero». L’istanza religiosa sottende e motiva non solo le
opere più strettamente legate al culto ma anche quelle «tempo-
rali», sempre «spiritualizzate» e finalizzate «ad maiorem Dei
gloriam», dalle istituzioni educative alla gestione finanziaria del
Monte della fede. L’aiuto materiale al povero e all’ammalato,
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35
M. F. M
ELLANO
,
Attività controriformistica dei Gesuiti in Torino nel
secondo ’500
,
in B. S
IGNORELLI
-
P. U
SCELLO
(
a cura di),
La Compagnia
di Gesù nella Provincia di Torino dagli anni di Emanuele Filiberto a quel-
li di Carlo Alberto
,
Torino, Società Piemontese di Archeologia e Belle
Arti, 1998, pp. 29-31.