ne marita de’ redditi dell’Officio pio, di cui consequente-
mente si de’ ragionare.
Aveva il padre Leonardo con privati ragionamenti rimo-
strato
278
a molti confratelli senza saper l’un dell’altro quanti
uomini si trovino delusi col differire al fin della vita la disposi-
zione delle sue cose, aspettando il tempo, quando si perde.
Quanti subiti casi, togliendo alla sproveduta la voce e i sensi,
togliono insieme la facultà di ordinar legati e’ suffraggi neces-
sari per l’altra vita; onde la misera anima prima è partita dal
mondo, che proveduta. Quanto pericoloso gioco sia l’intricarsi
la mente co’ testamenti nelle angosce di morte, pensando a’
beni della terra, quando col sudore alla fronte si de’ studiare a
que’ del cielo. Quante spietate insidie tramino gli avidi succes-
sori
ab intestato
,
acciò che senza testamento muora l’infermo; e
quante espresse disposizioni di elemosine e di legati per ismor-
zar le penaci fiamme si commettano alla perfida fede di obli-
viosi figliuoli o ingrati eredi. Niuna cosa più frequentemente
improverarsi da’ confessori nel foro di conscienza o vociferarsi
da’ predicatori ne’ pergami che la inosservanza delle disposi-
zioni testamentali, morendo comunemente la memoria del
testamento col testatore. Dovere adunque ogni provido e vero
cristiano per maggior sicurtà ordinare i legati ed eseguirli tra’
vivi, e fabricare alla sua anima il nido di propia mano. Queste
vive considerazioni avend’egli più volte inculcate e impresse
nell’animo di ciascuno a parte, finalmente al giorno quartode-
cimo di maggio del 1595
279
,
giorno sacro di Pentecoste, vedendo
228
255
260
265
270
275
278
Mem. pad. Magna., pag. 19.
Cfr. ch. 116.
279
14
maggio 1595. Memor. pad. Magn., pag. 19.
Cfr. ch. 116.
263-264
.
successori ab intestato
:
eredi di persona che non ha redatto testamento.
266
.
penaci
:
tormentose.