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del Seicento i confratelli promossero l’ere-
zione dell’
Ospedale di carità
,
con il quale
la Compagnia continuò a collaborare, sia
partecipando alla sua direzione sia erogan-
do prestiti a suo favore. Nel secolo succes-
sivo la Compagnia contribuiva con una
somma considerevole anche alla costruzio-
ne del nuovo
Ospedale dei pazzi
.
Nel XVI secolo la città di Torino fu ogget-
to di una profonda ristrutturazione urbani-
stica, voluta dai duchi per trasformare la
città in una capitale a livello europeo: il
“
dirizzamento” della via Dora Grossa, l’at-
tuale via Garibaldi; il primo ingrandimento
della città, promosso da Carlo Emanuele I
affidando ad Ascanio Vittozzi il progetto di
Piazza Castello e dell’apertura della via
Nuova (attuale via Roma) a sud, sul cui trac-
ciato Carlo Castellamonte progettò la Piazza
San Carlo; il secondo ampliamento, realizza-
to da Carlo Emanuele II verso levante attra-
verso la strada Po. Queste trasformazioni
conferirono a Torino la sua caratteristica
fisionomia barocca.
A cento anni dalla fondazione, il ruolo
sociale ed economico raggiunto permetteva
alla Compagnia di San Paolo di affidare la
stesura della propria storia all’intellettuale
più influente della corte sabauda, Emanuele
Tesauro, che in quel periodo ricopriva un
ruolo importante proprio nel programma di
trasformazione di Torino in una capitale
europea e fu regista delle decorazioni delle
residenze ducali (il Valentino, Palazzo Reale,
il Castello di Rivoli, la Venaria Reale, il
Castello di Racconigi) e del Palazzo di Città.
Considerato oggi come il massimo teorico
barocco per il fondamentale trattato
Il
Cannocchiale aristotelico
,
Tesauro fu fecondo
autore di panegirici, epigrafi, imprese, trage-
die e drammi, di un trattato filosofico, di una
raccolta di favole e di opere storiche ed eru-
dite. Tra queste si colloca l’
Istoria della
Compagnia di San Paolo
,
stampata nel 1657,
pregevole sia dal punto di vista letterario sia
come fonte non solo per le vicende della
Compagnia, ma per la storia sociale, religio-
sa, economica, artistica della città.
Nel corso del XVII secolo la Confraternita
consolidò la propria struttura organizzativa e
assunse un ruolo via via più importante
nella società civile. Il rafforzamento del
patrimonio della Compagnia, grazie a nume-
rosi legati di piccola entità, cui si aggiunge-
ranno grandi eredità di famiglie piemontesi,
L A S TOR I A P L UR I S E COL A R E
DELLA COMPAGNIA DI SAN PAOLO
12.
San Pietro e san Paolo. Antiporta incisa, dalla
prima edizione della storia della Compagnia di
Emanuele Tesauro, Torino, 1657.