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tempo durante l’occupazione francese.
Ottenuta nel 1579 l’autorizzazione da papa
Gregorio XIII e dal duca Emanuele Filiberto
per la ricostituzione del Monte con nuovi
statuti, la Compagnia diede inizio al prestito
gratuito su pegno per sottrarre all’usura i ceti
più deboli. Ancora oggi una delle più antiche
strade di Torino, dove è ubicata la sede sto-
rica della banca Sanpaolo, porta il nome di
via Monte di Pietà, mentre una targhetta con
la scritta “Isola di San Paolo” nell’isolato
della chiesa dei Santi Martiri in via Garibaldi
(
all’epoca via Dora Grossa) ricorda uno dei
primi luoghi di incontro dei confratelli.
Nello stesso periodo prese avvio l’assi-
stenza femminile: la
Casa del soccorso
,
eret-
ta nel 1589, ospitava fanciulle povere di
civile condizione che, per la morte dei geni-
tori o per altre cause, non potevano riceve-
re un’educazione adeguata al loro stato e
anzi correvano il rischio di cadere vittime di
profittatori (ed erano perciò dette “perico-
lanti”). La soluzione migliore per quei
tempi era la collocazione in matrimonio:
per questo la permanenza nella casa si con-
cludeva con l’assegnazione di una dote. Nel
1595,
proprio per venire incontro alle
numerose richieste di dote da parte di
ragazze povere, fu costituito l’
Ufficio pio
.
Nel volgere di poco tempo l’Opera accentrò
la gestione di tutta l’attività assistenziale
della Compagnia: sussidi ai decaduti, ai
malati, ai mendicanti, doti, servizi religiosi,
pagamento delle rette del Soccorso. Più
tardi, nel 1683, venne fondata la
Casa del
deposito
per ospitare donne di qualunque
condizione ed età desiderose di abbandona-
re la loro situazione di “disonestà”. Le due
case femminili si trasformarono progressi-
vamente in istituti educativi, a cui accede-
vano anche pensionarie a pagamento.
L’istruzione impartita, in sintonia con i
tempi, era basata sull’apprendimento dei
lavori domestici di cucina e di cucito e sul-
l’educazione religiosa.
La Compagnia di San Paolo, legata ai
gesuiti, contribuì alla costruzione della
chiesa dei Santi Martiri e all’istituzione del
Collegio dei nobili
,
per l’educazione delle
classi agiate. Per la formazione e l’impiego
dei ragazzi poveri nelle arti meccaniche e
manifatturiere, fu promotrice della fonda-
zione dell’
Albergo di virtù
,
in accordo con
il disegno ducale di introdurre in Piemonte
la lavorazione della seta. Nella prima metà
L A S TOR I A P L UR I S E COL A R E
DELLA COMPAGNIA DI SAN PAOLO
11.
Bartolomeo Caravoglia,
Giovan Francesco
Bellezia
, 1670.
Torino, Palazzo di Città.