dell’inquisizione, dell’amministrazione dei benefici eccle-
siastici e che difendeva i diritti della Chiesa secondo le più
intransigenti istanze dei pontefici, alcuni dei quali come
Pio IV e Pio V conoscevano bene la situazione piemontese
25
.
Sono, poi, documentati il favore e la simpatia con cui
personalmente Emanuele Filiberto guardava ai gesuiti, i
suoi contatti a Parigi con padre Cogordano, con il savoiardo
padre Ludovico de Coudret, con Antonio Possevino, che
definiva il sovrano «viva spada pella difesa di santa chiesa»
26
.
Ebbe anche precedenti rapporti in Germania, insieme con il
conte Langosco di Stroppiana, con Claude Jay e Pierre
Favre. La sua attenzione e simpatia erano più rivolte all’atti-
vità pastorale e di rinnovamento della vita religiosa, di cui,
in un certo senso, intendeva farsi fautore, e che riteneva fun-
zionale anche all’ordine e all’unità dello stato, nel tentativo
di riequilibrare i rapporti di controllo e di influenza sulle
autonomie cittadine e sui poteri territoriali
27
.
Il suo interesse per l’introduzione dei collegi gesuiti in
Piemonte e in Savoia
28
,
gli interventi diretti nel campo della
promozione della fede che avessero anche un qualche risvolto
91
25
F
ONZI,
1960,
vol. 1.
26
Possevino a Lainez, 14 marzo 1560: S
CADUTO
, 1959,
p. 109. Il Posse-
vino agiva presso curati e laici; a Fossano aveva raccolto tre confrater-
nite, le quali potevano essere «da duecento uomini raunati in una loro
sala, et si parlò del modo della rinovatione della loro vita. Non sarebbe
molta fatica che si ottenesse che si confessassero ogni mese, et forse più
spesso» (Possevino a Lainez, 11 aprile 1560: S
CADUTO
, 1959,
pp. 111-
113).
Inoltre,
La Compagnia di Gesù negli stati della casa di Savoia
,
1919.
27
Sui significati pastorali dello spirito e dell’azione dei primi gesuiti,
O’M
ALLEY,
1999,
pp. 79-94.
28
Già al 4 marzo 1561 risale un breve di Pio IV a favore del duca, in cui
era data facoltà di erigere un collegio della società «in principatu Pede-
montana eique assignandi pro illius subsistentia beneficia usque ad sum-
mam 4 mille scutatorum» (ASV,
Index brevium
,
Indice 738, c. 425
r
).