nei suoi domini dopo la vittoria di San Quintino, l’avvio di
Torino a nuova capitale del ducato sabaudo, città nella quale
continuava l’egemonia di quei gruppi e di quei ceti a cui gli
stessi sanpaolini in qualità di causidici, professionisti, mer-
canti, nobili non erano estranei
19
.
Ma ci sembra importante, nel comprendere le origini
della Compagnia, ripercorrere, almeno dal punto di vista
dei comportamenti più strettamente religiosi, la storia della
presenza dei gesuiti nel territorio piemontese: dalle missio-
ni nelle valli valdesi e rifomate, a Mondovì, a Torino, alla
proposta di fondare collegi a Cuneo, a Moncalieri e a Cari-
gnano, all’attività fondamentale del Possevino, giunto in
Piemonte in qualità di commendatore dell’abbazia di S.
Antonio di Fossano, ma ben presto missionario e predicato-
re apostolico, attento, soprattutto, al ministero della parola
e alla diffusione della lettura e dell’insegnamento della dot-
trina cristiana e stipendiato dal duca stesso
20
.
Non va trascu-
rata, poi, la politica religiosa di Emanuele Filiberto, solleci-
tato da più parti a mantenersi fedele alla tradizione sabauda
di principe cattolico, difensore della Chiesa, della fede e,
quasi, del pontefice
21
,
e, nel contempo, realisticamente attento
86
19
Si rimanda soprattutto a C
ANTALUPPI
, 1999*,
pp. 81-93; E
AD
., 1995,
pp. 596-604. Importanti osservazioni in: C
AVALLO
, 1995;
C
ERUTTI
, 1992.
20
S
CADUTO
, 1959,
pp. 51-191. Ancora fondamentale per la documenta-
zione: D
ORIGNY
, 1759;
S
CADUTO
, 1974,
pp. 669-686. Va almeno ricorda-
to che al Possevino il duca inviò la patente di assistente spirituale della
spedizione antiereticale del conte Giorgio Costa della Trinità nelle valli
valdesi, da Mondovì, il 14 ottobre 1560 (AST, s.p.,
Protocolli notai
ducali
, 223
bis - rosso, cc. 311
r
-314
v
).
Al riguardo, D
E
S
IMONE
, 1958,
pp. 124-226; P
OVERO
, 2006.
21
Nella
Relazione di Savoia
di Andrea Boldù, ambasciatore veneto,
presentata al senato di Venezia il 12 dicembre 1561, a proposito di
Emanuele Filiberto si legge: «Quanto alle doti dell’animo poi è religio-
so e devoto molto, la qual virtù portò seco fin dai suoi progenitori,
avendo fondate le sue molte abbatie et fabbricati molti monasterii nel