autorità ecclesiastiche in visite pastorali e nella lotta contro
gli errori di fede
16
,
la richiesta presso il sovrano francese di
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del Possevino, le relazioni con il card. Morone, gli interventi del Borro-
meo mettevano in evidenza, nel frangente, un venir meno della volontà
di favorire la predicazione, che, invece, si voleva aperta e combattiva,
come invitava a fare fra Cherubino (forse canonico regolare lateranen-
se che a Padova aveva conosciuto il Possevino), parlando in Torino,
«
fuori dai denti e facendosi conoscere apertamente per catholico», evi-
tando, così, come scriveva il gesuita ancora l’11 novembre 1562, di
«
andar distruggendo in luogo di edificare» (Possevino a Lainez, Chieri,
1
° marzo 1563: «Il che forse sarebbe anco necessario di farlo fare a qua-
lunque predicatore, acciocché non predicassero in maschera, come
avviene tutto dì, et che insieme pubblicassero quella fede che intendes-
sero predicare». S
CADUTO
, 1959,
p. 167).
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Si veda la visita pastorale degli anni 1545-1547 effettuata da Filippo
de’ Mari, vicario generale dell’arcivescovo Innocenzo Cibo (AAT, 7, 1,
2)
e gli editti promulgati dallo stesso. Essi riproponevano i sinodi del
1502
e del 1514, rispettivamente di Giovanni Ludovico e Giovanni
Francesco della Rovere, segno di una volontà di continuità con la
«
chiesa gentilizia» e riformatrice della Torino tra XV e XVI secolo
(
Constitutiones Synodales
, 1547;
al riguardo L
ONGO
, 1998,
pp. 468-470).
Inoltre deve essere ricordata l’azione di Gerolamo Negri, agostiniano,
nato a Fossano nel 1496 e morto nel 1581, autore del
De admirando
mysterio et Cristo adorando in eucharistia libri quattuor contra haere-
ses
(
N
EGRI
, 1554).
Lo scritto è dedicato a Innocenzo Cibo il quale, a
dire dell’autore, gli aveva richiesto di scrivere l’opera quale antidoto
per i propri fedeli: «
ne eo morbo pestiferae haeresis corripiatur, qui
ferme omnes propinquas regiones corrupit et foedavit
».
Il Negri dedica-
va volentieri all’arcivescovo la sua fatica «
quod viderim maximo te
amore duci ad evangelicae lectionis studium, ut tecum soleas sacros
libros deferre et (si quid oscuri sermonis est) doctissimosque quosque
consulas. Tametsi vero adversus sacramentarios mea haec lucubratio
suscepta sit, omnium tamen haeresum praesentis saeculi dogmata per-
versa compraehendit et damnat
».
Nel primo capitolo dello scritto il
Negri tratta
De infoelicitate nostri saeculi et errore Capernaitarum in
mysterio eucharistiae
e scrive: «
In tantis ac tam atrocibus perturbationi-
bus quibus undique praesens saeculum (si unquam aliud) furore bellige-
rantium principum quatitur, et haereticorum insania devastatur, nihil est
profecto, quod maius detrimentum Christi ecclesiae adferat, quam pesti-