modo di diventare un centro culturale e burocratico premi-
nente sull’intero territorio dello stato, e abbandonò sempre
più la tradizionale economia agricola e feudale, per dedicar-
si alle imprese di carattere commerciale capitalistico e al
mondo delle finanze e degli uffici. Solo negli anni Cinquanta
si andarono inasprendo il fiscalismo e i contrasti con la Fran-
cia, mentre l’amministrazione cittadina, che manteneva al
suo interno il gruppo dei nuovi arrivati, fu costretta a ricor-
rere agli appalti, che diedero modo ad alcuni, legati alla stes-
sa municipalità, di avanzare nella carriera politica e negli
affari economici.
Chi interpretò una tale situazione politico-sociale fu
Gaudenzio Merula, umanista novarese, che dal 1550 al 1554
ebbe a Torino l’incarico di maestro di scuola, istituzione sta-
bilita dal consiglio cittadino nel 1547
10
,
anni in cui la repres-
sione antiereticale riprendeva vigore. Sospettato di adesione
alla riforma calvinista, egli stesso scelse di rinunciare alla sua
mansione, inviando una nobile lettera ai decurioni cittadini
11
.
78
124).
Del resto, nel Parlamento vi era una cospicua rappresentanza del
clero, mentre suo presidente dal 1543 al 1562 fu Renato Birago, che
avrebbe avuto una parte determinante nel promuovere il massacro
della notte di san Bartolomeo (F
RANÇOIS
, 1968,
pp. 613-618).
10
Purtroppo la perdita degli atti consigliari di alcuni anni non ci per-
mette di seguire in continuità l’azione dei decurioni. Va, tuttavia, ricor-
data l’importante delibera del 29 settembre 1547 di eleggere due mae-
stri stipendiati, «qui haberent legere institutiones et logicam in studio
pro utillitate puerorum civitatis, quia pueri non possunt ire in Italiam
ad studia sine maximo dispendio et perdunt tempus» (ASCT,
Ordinati
,
1547,
vol. 108, c. 16
v
).
Giorgio Antiochia, Raffaele de Bellacomba, giu-
rista, consigliere e chiavaro, e Clemente Bogliano, avvocato, dovevano
«
elligere duo vel unum ad lecturam logice et cum eis habeant convenire
de stipendio et referre minori credentie
».
11
Gaudenzio Merula, umanista novarese di tradizione retorica, antiera-
sminiano convinto, è noto soprattutto per le sue opere di geografia, di sto-
ria e di antiquaria e per una raccolta di
Memorabilium libri
,
condannata