Retrovendita di censo
fatta dal conte Filiberto Baronis fu
Carlo e dall’avvocato Gio Antonio Pasta alla città di Torino
per la somma capitale di scudi 637 e
1
/
2
,
di cui 500 andavano
al Baronis e 137 e
1
/
2
al Pasta. Per far fronte a tale pagamen-
to la città di Torino costituiva un censo annuale di scudi 38 e
1
/
5
d’oro d’Italia sopra la gabella della carne, per la somma
capitale indicata sopra e che veniva sborsata dall’Officio pio.
Quietanza del Monte di pietà agli eredi del conte Carlo
Baronis per la somma di 500 scudi d’oro, derivanti da un
legato testamentario di Carlo e pagati da Filiberto, Amedeo
e Vittorio Baronis.
Data
:
Torino, nella casa del presidente Bellezia, parrocchia
di San Martiniano, 18 giugno 1650.
Testimoni
:
Carlo Francono Lupo e Francesco Amedeo Feli-
ce, entrambi di Torino.
Notaio
:
Germano Franco, notaio pubblico e ducale, segreta-
rio della città di Torino.
(1650,
lib. 6, c. 481)
Dote
di 25 ducatoni d’argento ciascuna assegnata dall’Officio
pio alle povere vergini Caterina Coatta, Paola Sacherij,
Anna Maria Vigonoria e Maddalena Prima.
Data
:
Torino, nell’oratorio della Compagnia di San Paolo,
parrocchia dei Santi Stefano e Gregorio, 29 giugno 1650.
Testimoni
:
Stefano Lorenzo Neyroni, Gio Giacomo Svitter,
entrambi di Torino.
Notaio
:
Gio Batta Dentis, notaio ducale di Torino e confra-
tello della Compagnia di San Paolo.
(1651,
lib. 8, c. 256)
Dote
di 46 ducatoni e mezzo assegnata dall’Officio pio alla
fanciulla Domenica Sallarona, secondo quanto stabilito dai
capitoli dello stesso Officio approvati nell’anno 1595.
Data
:
Torino, nell’oratorio della Compagnia di San Paolo,
parrocchia dei Santi Stefano e Gregorio, 18 dicembre 1650.
34