della Montà di due censi: uno di 36 scudi d’oro annui, ven-
duto da suo padre per la somma capitale di 450 scudi d’oro,
e l’altro di doppie 4 di Spagna annue, venduto da sua nonna
Diana Rovere Sanseverina per il capitale di 50 doppie. Inol-
tre, essendo l’Isnardi debitore verso i due uffici dipendenti
dalla Compagnia di San Paolo per un prestito di 600 ducato-
ni, si accordava con essi per la somma totale di 4000 lire con-
tanti, più un credito che vanta dalla comunità di Terzuolo.
Data
:
Torino, nel salone del Monte di pietà, parrocchia dei
Santi Stefano e Gregorio, 16 luglio 1645.
Testimoni
:
Agostino Romero, dottore di leggi, e Gio Maria
Gibellino dei procuratori collegiati del Senato di Piemonte.
Notaio
:
Gio Batta Dentis, notaio ducale.
(1645,
lib. 7, c. 337)
Costituzione di un censo annuale
di ducatoni 30, fatta dalla
città di Torino sopra i suoi molini, a favore dell’Officio pio
per il capitale di 500 ducatoni. Tale censo andava a sostituire
l’annuo censo di ducatoni 35 che la stessa città di Torino
aveva costituito a favore di Carlo e Guido Gromis nel 1615,
sempre per lo stesso capitale di 500 ducatoni.
Data
:
Torino, nel salone dove «si congrega il Consiglio dei
sindaci», 11 settembre 1645.
Testimoni
:
Gio Luigi Moya e Ambrosio Stella di Torino,
Honorato Carratio di Bene.
Notaio
:
Giacomo Mauro Passerini.
(1645,
lib. 10, c. 179)
Retrovendita
da parte degli amministratori della Congrega-
zione di San Paolo di un censo annuo di 12 scudi d’oro a
favore del conte Guido Gromo, «sigortà» di Federico Avo-
gadro, per il capitale di scudi 150 d’oro.
Data
:
Torino, nel salone del Monte di pietà, parrocchia dei
Santi Stefano e Gregorio, 12 settembre 1645.
Testimoni
:
Matteo Berlenda di Torino e Honorato Caratio
di Bene.
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