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Né gioverebbe a provare il contrario il disposto dall’ar-
ticolo 2° dello stesso decreto, per cui viene riservato alla
Compagnia di S. Paolo il diritto di nominare alcuni pochi fra
i suoi confratelli per essere ammessi nella nuova direzione
ad amministrare le Opere della Compagnia stessa, in con-
correnza di molti estranei; imperocché, per non parlare del-
l’ineguale proporzione fra il numero dei membri spettanti
alla Compagnia, e quello delli estranei componenti la nuova
Direzione, chi è che non veda quanta sia la distanza dall’es-
sere la Compagnia amministratrice delle sue opere all’essere
ridotta al semplice uffìzio di eleggere materialmente alcuni
individui da applicarsi ad un nuovo corpo di amministrazio-
ne creato e diretto da un’altra autorità indipendente dalla
Compagnia? È chiaro pertanto, non ostante il disposto dal-
l’articolo 2° del decreto reale 30 ottobre 1851, che questo
decreto tende in fatto, benché indirettamente, alla soppres-
sione della Compagnia di S. Paolo.
Ma quando anche si ammettesse, che le disposizioni con-
tenute nel sovracitato reale decreto tendano unicamente a
riformare l’amministrazione della Compagnia di S. Paolo e
non a distruggerla, un tale provvedimento non potrebbe sfug-
gire la taccia di un atto sommamente arbitrario ed ingiusto.
E per verità non può il Governo, senza commettere un
atto arbitrario, imporre ad una società qualunque alcuna
riforma, se questa non sia comandata da legittimi motivi o di
abusi da correggere, o di miglioramenti sostanziali da intro-
durre. Ma dalla relazione ministeriale, che precede l’accenna-
to decreto, appare, che nessuna ragione consimile esisteva per
riguardo alla Compagnia di S. Paolo, la quale dalla Commis-
sione d’inchiesta era stata riconosciuta non pure scevra da
ogni macchia, ma
meritevole di tutta la publica riconoscenza.
Ciò solo, dicesi nella detta relazione, risultare a carico
della Compagnia, che le sue regole si suppongono dalla
detta Commissione d’inchiesta
immutabili, ed in aperta con-
traddizione colle odierne civili tendenze
,
e si suppone pure