cessata nella Compagnia la publica confidenza
,
ed avversa
alla medesima l’opinione publica.
Ma oltreché non sembrano
bastanti sì fatti vaghi supposti a motivare la distruzione di
un’istituzione sì benemerita del publico, si è forse curato il
Ministero di verificare se sussistessero cotali allegazioni?
Se fatto lo avesse, per riguardo agli statuti compilati per
la Compagnia or fa quasi 300 anni, avrebbe riconosciuto,
che, ben lungi dall’essere immutabili, molte fra le regole, in
essi contenute, furono realmente nel corso degli anni modifi-
cate, o per via di posteriori deliberazioni, o per essere alcune
di esse cadute in disuso.
Ed ove tali regole non fossero parute abbastanza conso-
nanti colle odierne civili tendenze, era cosa ovvia il ripararvi
col promuoverne la modificazione a norma del parere del
Consiglio dì Stato, il quale, in sua seduta del Consiglio gene-
rale del 30 gennaio 1851 opinava, come leggesi nella relazio-
ne ministeriale che precede il decreto reale 30 ottobre 185l,
«
che prima ed avanti ogni cosa si potesse creare una Commis-
sione di 15 membri compreso il Presidente
,
al fine di propor-
re un nuovo regolamento sulle Opere pie dipendenti dalla
Compagnia di S. Paolo
,
di cui il Presidente fosse scelto dal
Re, sette membri venissero eletti dalla stessa Compagnia, e gli
altri sette dal Consiglio comunale di Torino
»
.
Similmente intorno al supposto, che fosse cessata nella
Compagnia la publica confidenza, avrebbe potuto il R.
Governo convincersi del contrario, se per mezzo delle
opportune indagini fosse venuto in chiaro, che non cessaro-
no mai di affluire alla Compagnia i lasciti e le donazioni, di
cui fu sempre largo verso la medesima il publico, ma più spe-
cialmente appunto nel corso degli ultimi 30 anni; come non
cessò mai il concorso dei capitali offerti alla Compagnia in
prestito per servizio del Monte di Pietà ad interessi, di cui la
somma esistente nella Cassa di Deposito rilevava, il giorno
della seguita dismissione forzata fattane dalla Compagnia,
ad oltre lire 40 mila, sebbene tali capitali, quando fossero
206