E perciò le donazioni o lasciti, da cui tali beni provengo-
no, non furono già fatti ad alcuna di quelle Opere, ma esclu-
sivamente alla Compagnia di San Paolo, siccome quella, che
sola aveva come Opera pia un’esistenza legale; e questa nel
destinare i redditi di tali beni a quegli usi pii, che formano
l’oggetto di siffatte Opere, non ebbe mai l’intenzione di spo-
gliarsi della loro proprietà, ma invece di disporne come pro-
prietaria; epperò questi beni non hanno mai cessato di
appartenere alla Compagnia di S. Paolo, né potrebbero ora
per fatto del Governo essere trasferiti in proprietà, né in
dette Opere, né nella nuova Direzione creata per la loro
amministrazione senza violazione dell’art. 29 dello statuto, il
quale dichiara tutte le proprietà senza eccezione inviolabili.
Né a scusare l’operato del Governo gioverebbe l’argo-
mento, dedotto da che l’emolumento, ossia il frutto di questi
beni, sia destinato per i poveri, i quali debbano perciò inten-
dersi come i veri proprietari dei medesimi; imperocché per
non entrare nella discussione, se possa chiamarsi proprieta-
rio chi non ha diritto che ai frutti, e se il diritto competente
ai poveri chiamati a partecipare alle beneficenze della Com-
pagnia di S. Paolo possa paragonarsi ad un diritto d’usufrut-
to, seguirebbe da questa teoria, che la proprietà dei beni
posseduti finora dalla Compagnia di S. Paolo, ossia il com-
plesso dei diritti che la costituiscono, dovesse intendersi
diviso fra la Compagnia stessa ed i poveri chiamati a parteci-
pare alle sue beneficenze, cosicché alla prima spettasse il
diritto di possedere e di amministrare tali beni, ed a questi il
diritto di goderne il frutto.
Ma quali sono questi poveri nei quali verrebbe ricono-
sciuto un tale diritto di quasi proprietà? Non certamente i
poveri tutti, ma quelli soltanto a cui favore sono destinati
siffatti redditi.
Ora, sia la volontà dei pii benefattori, da cui provengo-
no tali beni, sia quella della Compagnia che ne applicò i frut-
ti alle varie sue Opere, chiama a goderne quelli soltanto fra i
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