quelle rappresentanze che avesse
e
creduto opportune a diffe-
sa delle sue ragioni. E veniva di fatto poco dopo la Compa-
gnia spossessata della amministrazione de’ suoi beni e delle
Opere da essa fondate ed informata dal Rettore di ogni par-
ticolare nella congregazione delli 8 febbraio, e delle da esso
fatte proteste, e della petizione inoltrata al Senato del
Regno ne convalidava l’operato, rinnovandoli li già contriti-
li poteri per sostenere sì e come si presenterebbero le circo-
stanze le ragioni della
f
Compagnia.
Ciò tutto premesso non risultando dalle due lettere pre-
menzionate del signor Intendente generale della Divisione
che la posizione della Compagnia rispetto al reale decreto
del 30 ottobre sia modificata non vede il caso di sottomette-
re a nuove deliberazioni quanto già venne determinato con
gli ordinati 23 novembre e 4 gennaio ultimo, ma è di parere
che il Rettore abbia semplicemente a rispondere come in
seguito alle due ben motivate deliberazioni emesse dalla
Compagnia, non le è più possibile d’invitare la medesima
alla nomina dei 15 rappresentanti di cui è cenno; che però
avendole dato comunicazione delle lettere medesime la stes-
sa lo avrebbe incaricato di tanto parteciparle.
E qui la Consulta crede nuovamente di dover rilevare e
sinceramente dichiarare come il suo voto a cui fu sí unanime
la deliberazione ripetuta della Compagnia non sia stato
mosso da spirito di opposizione, o di partito contro il provve-
dimento emanato dal Ministero, ma sí bene come accennava-
si più sopra da un principio di coscienza congiunto a quello di
diritto competente ad un corpo legalmente riconosciuto per
cui persuadevasi essere in dovere di assolutamente astenersi
dal dare esecuzione a ogni parte del decreto reale per cui la
Compagnia verrebbe di per se stessa a spogliarsi del dritto e
188
e
Segue
credesse
cancellato con tratto di penna.
f
Segue
medesima
can-
cellato con tratto di penna.