Michele Bertolotti, e il sacrestano, Michele Belli, con un
lungo pellegrinaggio, non privo di episodi «meravigliosi» ed
«
edificanti», in andata e in ritorno, portarono a Loreto un
ritratto della Sindone, quasi a significare la congiunzione elo-
quente tra il più importante santuario mariano della cristiani-
tà e dell’Italia, allora in fase di forte rilancio da parte dei
gesuiti stessi
116
,
e la reliquia preziosissima, pegno eloquente
della casa sabauda, da poco giunta a Torino a coronare la
realtà prestigiosa del rinnovato dominio
117
.
Il pellegrinaggio a
Vico nel 1595, nel contesto degli eventi prodigiosi e dei movi-
menti di popolo e di potenti di quell’estate-autunno, indica-
no, ancora, il ruolo da comprimari dei sanpaolini nell’elabo-
razione di una fenomenologia della fede a significato anche
socio-politico, con il controllo della religione delle classi
popolari. Vico diventava occasione privilegiata da efficace-
mente sistemare, intrecciandola, ormai, con i destini della
politica e della storia sabauda e orientandola, attraverso la
gestione propria della cultura e della devozione gesuitica,
verso la valenza apologetica del culto di Maria, delle immagi-
ni, dei miracoli, della necessità dei meriti e delle opere
161
116
Sul santuario di Loreto si rimanda a
Loreto. Crocevia religioso
,
1997;
S
CARAFFIA
, 1998.
Sulla presenza dei gesuiti a Loreto, S
CADUTO
,
1974,
pp. 561-563; I
D
., 1992,
pp. 204-207.
117
Sul valore del culto della Sindone, anche come motivo di apparte-
nenza e di riconoscimento, si veda la lettera inviata a Carlo Emanuele I
da Simone Maioli e dall’abate Giovanni Stefano Ferrero, poi vescovo
di Vercelli, da Roma, il 7 giugno 1597, per chiedere l’approvazione
della costituzione nella città di una «compagnia o confraternita sotto lo
stendardo del Santissimo Sudario», «nella quale si attenda all’esercitio
della Charità Cristiana et di tutte le opere pie et di misericordia, come
sono soccorrer i bisognosi, alloggiar i poveri, visitar gli infermi, aiutar li
poveri litiganti, solecitar la liberatione di carcerati, dar ricapito a chi si
troverà senza partito, preservar dal pericolo le povere vergini paesane,
et liberar qualcheduno condennato a morte»: operazioni, come si vede,
spesso simili a quelle dei sanpaolini (AST, s.p.,
Benefizi di quà dai
monti,
m. 31).