delle strategie dell’affermazione del potere ducale sul territo-
rio del Piemonte.
Tali consapevolezza e identità erano state ben definite
dalla
Istoria
del Tesauro, per cui nella citata
Breve instruzio-
ne
si imponeva:
Lo stesso giorno che sarà ricevuto si farà dare dal Depositario una
copia dell’Istoria della Compagnia di S. Paolo e se la farà legare a suo
gusto. Troverà in quella le regole comuni a tutti li fratelli, le proprie
d’ogni Officiale, come anco le Regole spettanti ad ogn’una delle
opere pie, e di tanto in tanto se ne rinfreschi la memoria, per poterle
praticare quando avrà da sovrintendere ad alcuna d’esse, e sicuramen-
te conoscerà che questa Congregatione è stata da Dio con particolare
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consortiales ipsi omnibus diebus festis ad oratorium in privato, nec
recitant officios aliquos, sed faciunt orationes sic mentales ac vocales,
et piis operibus incumbunt et frequentant sanctam communionem, quia
per regulas et statuta eiusdem consortii, quilibet consortialium tenetur
singulo octavo die peccata sua confiteri et sacram communionem
sumere. Consortium ipsum non est multum numerosum, sed consortia-
les sunt in numero septuaginta vel circa et multas inter se colligunt
eleemosinas, quas demum consumant in usum pauperum nedum con-
sortialium vel indifferenter» (AAT,
Visita Peruzzi,
vol. 1, c. 97). Anche
nei
Punti per l’annuale del Collegio di Torino del 1581
si trova una pun-
tuale descrizione della società, per cui D’O
NOFRIO
, 1999,
pp. 158-159.
Nella
Visita del Collegio di Turino
,
stesa da Sebastiano Morales, il 28
gennaio 1580, si legge: «Non si manca di agiutar anche la Compagnia di
San Paolo alla quale veramente siamo molto obbligati et dovremmo
farne gran conto perché ama molto la Compagnia nostra et ci agiutano
molto. Et sono quelli che sostentano la devozione et opere pie in que-
sta città. Desiderano grandemente et mi hanno fatto instanza se gli dica
la messa ogni domenica da uno dei nostri per comunicarsi, come è il
suo ordine, nel suo Oratorio quale hanno edificato appresso la chiesa
nostra, o almanco ogni mese. La magior parte et i principali restano
soddisfatti, che per l’essempio et maggior gloria di Dio conviene com-
municarsi nella chiesa, et che la compagnia non potrà pigliarsi questo
peso, perché bisogneria tenere un sacerdote a posta per questo. Et per-
ché mi trovavo qui la festa sua, qual è la conversione di San Paolo, gli
lo concesso per questa volta et restarono sodisfatti» (ARSI,
Mediolan.
Ordinationes
, 74).