assorbì sempre più la Compagnia e la qualificò insieme alle
successive opere pie che andò costituendo
98
.
Dopo alcuni momenti di crisi, superati con l’intervento di
padre Rossignoli, essa ebbe grandi sviluppi con il rettorato di
Guglielmo Baldessano e, soprattutto, sotto la direzione spiri-
tuale del padre Leonardo Magnano, già sanpaolino almeno a
partire dal 1583 e gesuita dal 1565, di cui il Tesauro ci offre un
delicato ritratto anche nella sua devozione alla Vergine
99
.
Fu
ancora lui a rinnovare la società nei primi anni del XVII seco-
lo
100
,
a promuovere, tra l’altro, l’Opera del soccorso delle ver-
gini e l’Officio pio per la celebrazione di tre messe quotidiane
per i soci defunti e la costituzione di varie doti per giovani
donne, per vestire povere fanciulle nel giorno della Immaco-
lata e per dispensare le elemosine rimaste a favore dei poveri
vergognosi, degli orfanelli e dei carcerati
101
.
5.
L
E
R
EGOLE DELLA
C
OMPAGNIA TRA
XVI
E
XVII
SECOLO
La seconda redazione delle regole, a me nota, risale al
1591,
in un’edizione a stampa di Antonio de’ Bianchi di Tori-
no, preceduta dalla già citata memoria che racconta alcune
delle vicende essenziali della costituzione della Compagnia e
dei suoi stretti rapporti con i gesuiti in città
102
.
Essa data al
150
98
D
E
F
ANTI
, 2005,
pp. 11-58.
99
T
ESAURO
, 2003,
p. 189.
100
Ibid
.,
pp. 206-207.
101
Ibid
.,
pp. 66, 230.
102
La stretta unione tra Compagnia di San Paolo e Compagnia di Gesù,
fortemente ribadita dal Tesauro, è ripresa, sulla scia del dotto gesuita,
dal padre Giulio Vasco, in
Copia di memoria lasciata nel Monte di Pietà
nel 1689 dal Padre Vasco non sapendosi se a caso o espressamente per
gratitudine
(
ASSP,
CSP, Repertori alfabetici dei lasciti
,
vol. 163, s.v.
“
Supplimento”), richiamata da D’O
NOFRIO
, 1999,
p. 177, ma più accor-
tamente citata e pubblicata da G
RASSI
, 1998,
pp. 135-136.