avviato processo di aristocratizzazione del patriziato urba-
no e delle cariche di corte, la Compagnia di San Paolo cer-
cava il consenso della città e di tutte le sue componenti per
le necessità economiche di aumentare il capitale del Monte
di pietà
96
o di avere dei prestatori di denaro. In questo
senso la stessa partizione tra i compagni delle varie zone
urbane e delle istituzioni locali per la riscossione delle ele-
mosine, il privilegio pontificio, con bolla di Gregorio XIII
del primo marzo 1579, della processione con indulgenza
plenaria da tenersi ogni secondo giorno delle feste di Pas-
qua, ove tutti i gruppi, i ceti, le arti, le espressioni della
città e della corte, coinvolti dai vari predicatori, facevano
elemosine o davano a prestito denari, debitamente registra-
ti, testimoniano una sorta di autorappresentazione del con-
senso di tutta la società torinese e del ducato attorno alla
nuova Compagnia. Essa garantiva una buona amministra-
zione del denaro comune, il soccorso all’indigenza privata,
soccorso inteso anche nella sua dimensione pubblica di
ordine e di controllo, la direzione delle fortune e delle stra-
tegie di carriera e di promozione di gruppi, di famiglie e di
singoli individui
97
.
La fondazione del Monte di pietà ebbe
un rilievo fondamentale per la Compagnia sanpaolina e per
la sua presenza in città; con le sue rendite si sovveniva
anche l’ospedale di S. Giovanni e si sovvenzionavano le
altre istituzioni della congregazione.
Fu, questa, un’attività che rilanciò e, per così dire,
149
96
Sul Monte di pietà promosso dalla Compagnia, T
ESAURO
, 2003,
pp.
201-216.
97
Si vedano, ad esempio, le registrazioni delle prestazioni di denaro
nella riunione del 22 gennaio 1581 (ASSP,
MP, Verbali - ordinati
,
vol.
196,
cc. 28-30). Ancora, le elemosine raccolte il 13 aprile 1583, nel
corso della processione con indulgenza plenaria da tenersi il secondo
giorno delle feste di Pasqua, in esecuzione del privilegio ottenuto con
bolla papale del 1° marzo 1579 (
ibid.,
vol. 196, cc. 209-222). Inoltre,
per la processione dell’11 aprile 1583, R
AVIOLA
, 2004,
pp. 114-115.