Torino, erede dei Disciplinati di S. Croce, sorta alla metà del
XIV secolo e rinnovata il 3 marzo 1545 come Confraternita
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sarto, Ludovico Nasi e Benedetto Vale mercante. Questi furono li fon-
datori dell’insigne Compagnia di San Paolo Apostolo, nomi che
dovrebbero essere esposti al Publico con caratteri d’oro per essere stati
padri e fondatori di una Compagnia cossì profitevole e benemerita del
Cristianesimo, gloria anche alla nostra Compagnia del Giesù, alla quale
toccò la sorte di darli il Valle nostro confratello. Cominciorono essi a
congregarsi assieme li venticinque di Genaro dell’anno 1563, giorno
dedicato alla Conversione del Gran Dottore delle Genti et Apostolo S.
Paolo, quale presero per luoro Protettore et Titolare. Congregatione
esemplarissima in ogni tempo, madre et istitutrice di tante buone
opere, come a tutti è manifesto, dalla quale ebbero li padri gesuiti la
luoro institutione et introdutione in questa metropoli e la fondatione
del loro collegio, seguito nello anno 1565, e sarebbe troppo temeraria
la mia penna se volesse acingersi ad esponere le lodi di questa sì santa
Congregatione, già al mondo pubblicata dal nostro Concitadino et insi-
gne Istorico l’Abate D. Emanuele Tesauro et anche canonizata con
tanti Brevi Pontificii, inderizati particolarmente alla medema, con esse-
re stata decorata di singolarissimi Privilegij a distintione di ogni altra,
come a giorni nostri l’abbiamo veduto decorata di un Giubileo
motu
proprio
,
concesso dalla sacra memoria di Clemente decimo a Confra-
telli di essa et a tutti li fedeli quali avessero visitato l’oratorio della
medesima nei giorni destinati et ciò atteso la grande cura et vigilanza
avuta da suddetti Confratelli in impedire che l’eresia nella scorsa guer-
ra in Piemonte, nell’anno 1690 sino a tutto l’anno 1696, non metesse
radici in questa Città et altri Luoghi, mentre che nell’armata collegata
vi erano Regimenti Eretici detti per sopranome Religionarij, pagati
dall’Inghilterra come anche nelle Truppe Imperiali molti luterani quali
con la luoro familiarità potevano introdursi, come pure tropo si intro-
ducevano nelle case; e perciò si sono detti Confratelli impiegati per
sotraere dall’occasione con socorso considerabilissimo quantità di
Donne e Figlie perché per causa delle guerra o decadute o per causa
della libertà e conversatione con li Eretici erano in prossimo stato e
pericolo di peccare et anche pervertirsi, e quelle sovenendo con abon-
danti socorsi e quelle con corretioni o con altri mezi propri per diver-
tirle dalle occasioni sì pericolose e mantenerle constanti nella gratia di
Dio e fede catolica: perciò ne lascio comentare le glorie a penna più
atta e capace della mia».