mondo, ma di fare dell’impegno religioso, oltre che il model-
lo di un corretto comportamento di fede, apologetico in se
stesso, non riconducibile solo ad una polemica controversi-
stica, un’esperienza di autorappresentazione in spirito di
comunione e di perfezione evangelica, e di condivisione
della propria identità di ceto, di gruppo e di istituzione.
È noto anche che le costituzioni furono sottoposte
all’approvazione del pontefice, approvazione ricordata in
tutte le memorie del Collegio dei gesuiti e della Compagnia
e dal Tesauro stesso. Ne fu incaricato Nicolino Ursio, con
lettera di presentazione del primo presidente, Cassiano Dal
Pozzo e dello stesso Senato di Torino, indirizzata al pontefi-
ce Pio V, che certamente conosceva la situazione torinese e,
almeno, alcuni dei sanpaolini. Risulta che, a Roma, l’Ursio
fu appoggiato presso la curia e il pontefice da Vincenzo Par-
paglia, già vicelegato di Reginald Pole a Viterbo, abate di
S. Solutore, molto amico dei gesuiti e favorevole alla loro
introduzione in città, stimato dal duca, di cui era diventato
nunzio presso la Santa Sede, e da Aleramo Becuti. Il Parpa-
glia si interpose come mediatore tra le richieste papali di
intransigenza nella repressione ereticale e le necessità diplo-
matiche da parte del sovrano di procedere con cautela per le
possibili rivalse di Svizzeri e Francesi e perché «altro è esse-
re in Roma lunge dalle insidie, altro è l’essere qui in mezzo
di esse»
89
.
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89
Emanuele Filiberto all’abate di S. Solutore, Vincenzo Parpaglia, otto-
bre 1566 (AST, s.p.,
Lettere ministri
,
Roma, m. 4). Interessante quanto
si legge nella lettera di Vincenzo Lauro a Michele Bonelli da Mondovì,
del 13 dicembre 1568: «Il Piemonte è quasi in buona parte aperto per-
ché non ha il numero di fortezze necessarie per tutti i passi delle fron-
tiere; è povero di maniera che non può, eccetto con fatica, soccorrere
alli bisogni honesti del principe et contiene un popolo che da molti anni
è già avvezzo a vivere sotto la divotione di nazioni forestiere ricche e
potenti; a questo si aggiunge, oltre la vicinanza e il commercio con la