ispirato ai valori dell’impegno, del rigore di vita e della pro-
fessione, del successo raggiunto in modo più o meno onesto
attraverso le proprie capacità e fatiche.
Dalle singole coscienze allo spazio comune, l’oratorio,
al di là dell’essere luogo della propria autorappresentazione
su città, corpi sociali, corte e stato, è, per così dire, il refe-
rente anche simbolico della Compagnia, il suo ambito vitale,
la struttura esterna della fraternità dei soci in un sentire
distintivo e comunitario, che li fa essere tali, come spesso si
legge in molti statuti di congregazioni mariane di matrice
gesuitica. Esso, citando Agostino, è casa d’orazione, luogo di
azioni congruenti ai fini che si propone la Compagnia san-
paolina: dire la messa, leggere i testi sacri, accostarsi devota-
mente alla comunione, dedicarsi alla preghiera e all’orazio-
ne mentale in una sorta di dolce e intimo colloquio con Dio.
Ancora un elogio della carità intesa come fraternità e
cristiano amore si legge al capitolo XXII, dedicato alla paci-
ficazione delle controversie dove non vi è alcun retaggio
medioevale della pace invocata e proposta dai disciplinati
tra le fazioni cittadine e tra città e città, anche se in un docu-
mento preparatorio della
Littera annua
del Collegio di Tori-
no del 1578 si scrive che tra i compiti della società vi era
quello di risolvere le discordie tra cittadini.
Gli ultimi capitoli riguardano il dovere da parte del ret-
tore di radunare i soci come facevano i santi apostoli nella
Chiesa primitiva, di leggere e di ricordare l’osservanza delle
regole, nessuna delle quali obbligava a peccato o colpa,
eccetto quelle comandate da Dio e dalla Chiesa, secondo
una clausola presente in molti statuti confraternali.
Il senso globale, poi, dell’esperienza della Compagnia
sanpaolina è quello di essere un’accolta di individui scelti,
che trovano all’interno del loro oratorio, negli spazi della
comunicazione e unione fraterna un ulteriore stimolo alla
perfezione in una dimensione quasi missionaria, condividen-
do una sorta di vicenda elitaria di comunione con Dio e di
141