dei consiglieri, «in honor di Dio et utile del prossimo». Un
elemento caro all’Albosco era la superiorità della vita spiri-
tuale su quella terrena, l’infermità delle anime più grave di
quella dei corpi, tema richiamato nel capitolo settimo, dedi-
cato all’ufficio dei visitatori dei poveri e degli infermi, dove
possono individuarsi echi lontani di disposizioni proprie di
istituzioni confraternali, quali le Elemosine del XIV secolo o
le Carità dello stesso periodo
82
.
Il reciproco mutualismo, tipi-
co del mondo confraternale specie del basso medioevo è qui
inteso, soprattutto, come soccorso al bene spirituale degli
associati. Rilevante è anche l’impegno nella “consolazione”
dell’indigente, sia nello spirito che nella carne, secondo una
sensibilità che ancora si ritrova nella cultura devota origina-
ria dei gesuiti
83
.
Tradizionali le ingiunzioni circa i doveri
verso i confratelli moribondi e defunti.
Segue un importante paragrafo dedicato alla cura dei
poveri secondo una visione che potremmo dire antica e spiri-
tuale di essi, quasi assimilati a Cristo. I poveri, però, per esse-
re soccorsi, devono essere approvati dai confratelli ai fini di
accertarsi del loro buon animo e della loro «cura del timor di
Dio più che dell’aiuto corporale». Nel capitolo VIII non si
fanno distinzioni nel mondo della miseria, se non per la dispo-
sizione interiore, di cui si è detto; così non si accenna ai ver-
gognosi
84
,
come generalmente viene affermato, distinzione,
134
82
Mi permetto di rimandare, al riguardo, a L
ONGO
, 1981,
pp. 259-316.
83
Sullo
spirito di consolazione
nei testi originari dei gesuiti, O’M
AL-
LEY
, 1999,
pp. 93 sgg.
84
Ma nelle
Regole per li Officiali della Compagnia di S. Paolo
del 1612
si impone al rettore di non permettere che si raccomandi «all’Oratorio
qualcun povero particolare, per non far danno alli Vergognosi della
Città». Nelle
Institutione et regole della Compagnia
, 1591,
si stabilisce
che nell’oratorio si raccogliessero in una bussola l’elemosine «per li
poveri vergognosi», facendola girare tra i confratelli; cfr. anche [C
AN-
TALUPPI
], 1999**,
ed E
AD
.,
in T
ESAURO
, 2003,
n. 38, p. 202.