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valore alla sua vita in un «
dare pauperibus
»,
come emanazio-
ne della
charitas
.
L’elemosina si rendeva importante perché
non riguardava i corpi, ma le anime, procurando al donante,
quali intercessori presso Dio per la sua salvezza e beatitudi-
ne eterna, i santi padri, gli spiriti salvati che avrebbero godu-
to dei suoi benefici e pregato Dio per l’autore di così alta
impresa.
L’Albosco offre al suo destinatario la possibilità di dare
un senso provvidenziale alla sua esistenza. Fu, infatti, volon-
tà di Dio l’aver raggiunto una vecchiaia senza moglie e figli
per poter diventare padre di una numerosa prole. Non si
addiceva, poi, ad un cittadino tra i «
primores
»,
ad un «
Pater
Civitatis
»,
non lasciare alcuna dote alla propria figlia, nessu-
na eredità e memoria degna di nota. «
Manentem hic non
habemus Civitatem, futuram inquirimus: quod relinquimus
quod nostrum non est? Quod non attulimus, quod nec auferre
potuimus
»:
siamo destinati a cambiare casa e patria e come
in un trasloco si porta tutto con sé, così nel passaggio dalla
vita terrena a quella celeste non dobbiamo giungere a mani
vuote, ma ricchi di meriti. Perdere il mondo, le cose materia-
li, i beni terreni per ritrovarci, per ritrovare la propria
anima, persa per Cristo, nella vita celeste.
Ancora, ad ulteriore persuasione del Becuti, l’Albosco
adduceva due esempi molto illustri e che gli dovevano essere
cari. Carlo V, lasciato l’impero e dimenticati i tanti suoi regni,
scelse la via del convento, del ritiro monastico con pochissimi
servi e una vita frugale. Francesco Borgia, duca di Gandìa,
abbandonato un reddito di oltre 40 mila ducati: «
Christo servit
inter ipsos Jesuitas: unus adhuc vivens mirabilia faciens
».
A
questa scelta era stato mosso dalla morte dell’imperatrice, di
cui era amicissimo, e dopo aver visto che i vermi già divorava-
no il suo corpo. Il testo prosegue con una lunga esortazione a
donare, elaborando un dettato scritturistico che, ormai, nella
penna dell’avvocato, fattosi certosino, diventava sostanza
della sua cultura religiosa e del suo mondo interiore.