e familiare, di carriera, di appartenenza ad un gruppo di
poteri e tra poteri. Essa ebbe sempre più incidenza nella città
e a corte, ma coltivò, almeno attraverso i primitivi statuti, un
sentire religioso, che, pur se in modo non sufficientemente
documentato, già risente della più definita temperie dei
“
devoti” di formazione gesuitica
57
.
Dell’Albosco, infatti, scri-
veva il Possevino al Lainez, il 23 aprile 1563, qualche giorno
dopo la nota riunione per la redazione degli statuti:
Qui è uno advocato di bellissimo spirito, che già da molti mesi frequen-
ta il santissimo sacramento. Con tutto che sia forse de primi nella pro-
fessione sua nel Piemonte et che non passando più di 35 anni guadagni
da mille scudi l’anno, si sente molto toccare di donarsi a Dio N. S. affat-
to; et penso quasi che n’habbia fatto risolutione, et che si ritirerà verso
la Compagnia, dato che habbia dato ordine alle cose sue, il che potreb-
be essere fra 2 o 3 mesi. Farà un gran movimento in queste parti tal
fatto, se la bontà di Dio ce ne concede gratia, et sarà un gran talento in
essere advocato et predicatore per Cristo. Prego V. R. P. che voglia et
pregare et ordinare ai padri della Compagnia che preghino instante-
mente per lui, perché dietro lui potrebbe consequentemente venire
copia d’altri. Et se costì nelle mani del p. M. Polanco fussero o quadri-
mestri o lettere dell’India, con le quali potessi anco stabilire il santo
animo di lui et d’altri, me ne farà grandissimo piacere a mandarne
58
.
112
57
Il Tesauro, certo dal patrimonio della sua cultura religiosa, ma anche
con un’efficace interpretazione del clima spirituale del momento, così
delineava la primitiva vita del confratelli: «Viveano insomma in un
secolo vizioso, lontani da ogni vizio; intra gli strepiti de’ pubblici affari
godean quiete monastica; eran nel mondo e fuor dal mondo: potean
chiamarsi laici tra religiosi e religiosi tra’ laici, fatti specchio ugualmen-
te agli uni e agli altri con la sua vita. Non maraviglia dunque, se, di que’
fratelli che ebbero il primo latte di così santa nutrice, molti si risolvero-
no di abandonar totalmente il mondo» (T
ESAURO
, 2003,
p. 136). In
queste affermazioni pare di risentire alcuni accenti propri della
Lettera
a Diogneto
e rimandarci a quel clima apostolico, di cultura missionaria
e di cristianesimo delle origini, che si riflette anche sui primi statuti
della Compagnia.
58
Possevino a Lainez, 23 aprile 1563 (S
CADUTO
, 1959,
p. 170).