tre a mezzo scudo). Il divario, naturalmente, segnava anche la
distanza tra l’uno e gli altri in termini di prestigio sociale.
Si iscrissero alla Compagnia anche due dei principali corti-
giani e consiglieri di Carlo Emanuele I, Bernardino Parpaglia,
conte della Bastia, e Sigismondo d’Este
133
;
il secondo andò ad
allungare la lista dei forestieri accolti dalla Compagnia, mentre
il primo vi era legato per via dell’intercessione accordatale dallo
zio Vincenzo, abate di San Solutore, negli anni cruciali della
fondazione
134
.
Bernardino, primogenito di Luigi, ambasciatore a
Venezia, in Spagna e Germania, non solo apparteneva a un
casato più che illustre, ma ricopriva a corte un ruolo politico-
diplomatico di rilievo come testimonia il ricordato matrimonio
con Margherita Langosco di Stroppiana e la creazione a cava-
liere dell’ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e, nel 1618, a
cavaliere dell’Annunziata
135
.
I nobili che entravano a far parte
dell’istituto vi ricoprivano cariche prestigiose: il marchese
Giacomo Antonio Pallavicino, per esempio, fattosi confratel-
lo dopo aver assistito, commosso, all’intenso pellegrinaggio
dei sanpaolini alla Madonna di Vicoforte
136
,
divenne vicerettore
113
133
T
ESAURO
, 1657,
p. 57; I
D
., 2003,
p. 144.
134
T
ESAURO
, 1657,
p. 169; I
D
., 2003,
p. 257. Sull’attività politico-diplo-
matica dell’abate Parpaglia, attivo anche a Londra e a Roma tra gli anni
Cinquanta e Settanta del XVI secolo si veda la sua corrispondenza in
AST, s.p.,
LP
,
lettera “P”, m. 14 (in nessuna delle sue missive, però, si
fa cenno alla Compagnia), e in M
ERLIN
, 1995,
pp. 61, 167, 185, 230, 249,
254.
Sulla famiglia Parpaglia, cfr. invece M
ANNO
, 1895-1906,
XIX, pp.
112
sgg.; S
TUMPO
, 1998,
p. 208.
135
M
ANNO
, 1895-1906,
XIX, p. 114. Bernardino morì nel 1625. Poche
sue lettere sono conservate in AST, s.p.,
LP
,
lettera “P”, m. 14.
136
T
ESAURO
, 1657,
pp. 155-156; I
D
., 2003,
pp. 244-245. La processione fu
effettuata nel 1595 per volontà del padre Leonardo Magnano, del ret-
tore Chiaretta e del vicerettore Zaffarone. Sulla devozione al luogo di
culto nei pressi di Mondovì, di tradizione popolare ma trasformato in
santuario dinastico da Carlo Emanuele I, cfr. ora C
OZZO
, 2002.