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la famiglia. Un’ora al mattino e una al pomeriggio erano destinate all’incon-
tro con i familiari e il tempo restante lo si dedicava alla corrispondenza con i
parenti. L’ultima domenica del mese, infine, era dedicata all’uscita generale.
Come emerge dal racconto di alcune studentesse dell’Educatorio, anche
nel corso del Novecento l’organizzazione del tempo non sembrava discostarsi
notevolmente dall’impianto originario:
Alle sei e trenta suona la campanella che ci dà la sveglia […]. In meno di un’ora
dobbiamo essere pronte, aver fatto il letto bene, per non rischiare di trovarlo
disfatto al ritorno da scuola, e a turno in gruppi di sei dobbiamo aver passato
e ripassato la segatura sul pavimento del dormitorio; un’altra scampanellata ci
chiama verso la Cappella per la preghiera mattutina dopo la quale scendiamo in
refettorio per la prima colazione, da consumare in fretta: infatti, chi è di servizio
deve dare ancora una ripassata ai pavimenti, rimettere a posto le sedie e allineare
i letti; quelle che sono libere vanno ancora per un poco nello studio a rivedere
le lezioni; alle otto con libri e quaderni, ci mettiamo in fila per classi e attendia-
mo che ci vengano aperti i grandi portoni che immettono direttamente nei locali
dell’Istituto Magistrale
236
.
Anche le attività pomeridiane sembravano riproporsi con le stesse mo-
dalità e seguire uno schema ormai consolidato:
Al termine delle lezioni si rientra e ci si prepara per la seconda colazione, quindi
si fa una breve ricreazione: all’aperto nella bella stagione o nei saloni appositi
quando il tempo è inclemente; nel pomeriggio si torna a scuola per alcune ore o si
va in studio fino all’ora della merenda; dalle 17 alle 19,30 ancora studio e compiti;
dopo cena si fa un altro poco di ricreazione o si passeggia a due a due recitandosi
le lezioni per il giorno successivo, quindi dopo la preghiera serale e la pulizia per-
sonale si va a dormire
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.
Come per il secolo passato, anche nel Novecento la domenica era il gior-
no dello svago e del tempo libero. Le fanciulle potevano dedicarsi ognuna alle
proprie passioni:
chi aggiorna la raccolta di francobolli, chi scambia figurine ‘Ali d’Italia’, abbinate
alle buone tavolette di cioccolata avvolte in carta tricolore e contenenti le foto-
grafie degli assi dell’Aeronautica, tutti giovani e belli; altre lavorano a maglia,
236
ASSP, II,
EDI
, 5155,
Incontro fra ex insegnanti, assistenti, alunne
,
pp. 7-8.
237
Ibidem
.