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La legislazione sull’assistenza progredì, sulla base delle indicazioni
emerse dall’inchiesta Correnti del 1880, secondo un’ottica che vide finalmen-
te un maggior coinvolgimento dello Stato almeno sotto il profilo del controllo
generale. Giolitti propose un progetto di legge volto ad incrementare l’effi-
cienza dell’assetto organizzativo delle istituzioni assistenziali. Con la nuova
legge 390 del 18 luglio 1904 furono istituite non solo le Commissioni provin-
ciali di beneficenza, ma anche, sulla scia dell’esperienza francese, un Consiglio
superiore di assistenza e beneficenza pubblica a garanzia del nuovo indirizzo
intrapreso. Se alle prime spettavano compiti di vigilanza amministrativa, di
consultazione rispetto alla redazione di statuti, di coordinamento dell’assi-
stenza e dell’erogazione dei sussidi, di sostegno all’infanzia debole e disa-
giata, il secondo aveva una funzione consultiva circa le concentrazioni e le
trasformazioni degli istituti di beneficenza e visionava le relazioni annuali che
le Commissioni provinciali erano tenute a presentare. L’approvazione della
legge non fu, tuttavia, seguita da un’immediata e pronta messa in atto. Dalla
«
Relazione al Consiglio Superiore di Assistenza e Beneficenza Pubblica sulle
relazioni delle Commissioni Provinciali» del 1914 si evince che i ritardi nella
presentazione delle relazioni in alcuni casi erano imbarazzanti e che le «fun-
zioni di coordinamento erano le più trascurate e carenti»
54
.
6.
L’attenzione al nuovo ceto emergente
In questo quadro fatto di leggi la cui attuazione stentava ad affermarsi,
oltre che di ritardi intrinseci allo stesso sistema della beneficenza pubblica,
è utile interrogarsi, per una comprensione più approfondita del momento
storico che si sta descrivendo, sulle condizioni che hanno portato al nascere
di una nuova classe sociale, con particolare riferimento, per la storia della
Compagnia, alla Torino ottocentesca. Si assisteva, infatti, all’affermarsi di un
nuovo ceto, composto da uomini dotati di un buon livello culturale e di un’ap-
prezzabile disponibilità finanziaria. Aristocratici più sensibili alle nuove idee,
54
Farrell-Vinay, 1997, p. 314. Ad essere indagato fu l’operato delle stesse Commissioni
provinciali cui si rimproverava di non rispettare i tempi di consegna delle relazioni annuali,
di essere poco solerti nel ridurre le spese amministrative e nell’eliminare le spese di culto
non obbligatorie, di non esercitare la facoltà di richiedere ispezioni governative, di non vi-
gilare con la necessaria accuratezza sulle Congregazioni di carità, le quali ancora non tene-
vano aggiornati i registri dei minorenni, ciechi e sordomuti che avevano in cura (
Relazione
al Consiglio superiore di assistenza e beneficenza pubblica
,
Ministero dell’Interno, Torino,
Bona, 1914).