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l’incremento stesso del credito fondiario
determinarono un potenziamento del ser-
vizio tecnico, che assorbì anche l’econo-
mato. Mentre lo sviluppo dell’attività cre-
ditizia e dei nuovi modi di impiego com-
portava la costituzione del servizio opera-
zioni bancarie, la gestione dell’Azienda del
pegno veniva ricondotta nell’ambito della
ragioneria. Il controllo, dal 1933 denomi-
nato ispettorato, estendeva il proprio ope-
rato alle filiali, ormai numerose, e la teso-
reria diveniva un servizio interno.
Nei regolamenti sulla tenuta degli archi-
vi (tra il 1872 e il 1932) convivono con sot-
tolineature diverse il criterio dell’archivia-
zione in base all’ufficio produttore e quel-
lo in base all’Opera. Mentre nel 1872 si
prescriveva all’ufficio legale e alla ragione-
ria di suddividere nei rispettivi archivi le
pratiche in riferimento all’azienda di
appartenenza, con la riforma del 1894 si
definiva l’articolazione dell’archivio gene-
rale di deposito, di cui si faceva menzione
già nel 1886, in quattro comparti, corri-
spondenti agli uffici produttori, segretaria-
to, ragioneria, legale e credito fondiario,
monte pignoratizio, più la biblioteca.
Questa impostazione fu superata con l’or-
dine di servizio del 1913, che prevedeva la
distribuzione delle carte in base agli enti
Monte di pietà, Ufficio pio, Educatorio
Duchessa Isabella, Credito fondiario, cui si
aggiungeva la Segreteria.
In tal modo mentre nel 1894 si prescrive-
va di conservare i verbali di quasi tutte le
commissioni nel compartimento di
Segretariato, nel 1913 essi erano distribuiti
nei compartimenti dell’Ufficio pio, del
Monte, ecc.; così i bilanci e i registri conta-
bili, non trovavano più posto nella ragione-
ria, bensì sotto la relativa azienda, che con-
servava la documentazione della sua speci-
fica attività assistenziale o creditizia. Gli
affari generali, il personale, i verbali del
Consiglio, della Giunta e delle commissio-
ni speciali, la corrispondenza e le pratiche
legali di carattere generale, l’economato
rimanevano nella Segreteria. Il regolamen-
to successivo, risalente al 1941, è nuova-
mente suddiviso per servizi, però riguarda
soltanto la durata di conservazione delle
I FONDI DELL’ARCHIVIO STORICO
32.
Cartella fondiaria dell’Istituto delle Opere Pie di
San Paolo, 1913.
Nella pagina seguente: 33. Salone a piano terreno per i servizi di credito e tesoreria della sede di via Monte
di Pietà, inizi Novecento.