distribuzione dei valori bollati (1938). Nel
1940
l’Istituto incorporava i Monti di credi-
to su pegno di Carignano e di Susa.
Dopo l’emanazione delle leggi razziali
del 1938 il Credito fondiario del San Paolo
fu incaricato di gestire, principalmente in
Piemonte e Liguria, le proprietà immobilia-
ri sequestrate agli ebrei, cui si aggiunsero,
dopo l’entrata in guerra, quelle degli stra-
nieri di nazionalità nemica.
L’Istituto Bancario San Paolo di Torino
dal 1950 al 1975
Le tappe dell’evoluzione dimensionale e
qualitativa compiuta dall’Istituto nel
secondo dopoguerra fino alla privatizzazio-
ne del 1991 si possono distinguere, per
comodità, in due periodi demarcati dal
1975,
anno in cui fu autorizzato ad opera-
re su tutto il territorio nazionale.
Nel dopoguerra l’Istituto ricoprì un ruolo
determinante in Piemonte nella ricostru-
zione del patrimonio distrutto e nell’ecce-
zionale incremento edilizio di Torino, attra-
verso l’erogazione di mutui fondiari che
favorirono la piccola proprietà e la costru-
zione di grandi condomini. Nel 1963 la
sede della banca fu trasferita in Piazza San
Carlo, dopo una lunga e attenta opera di
ricostruzione del palazzo semidistrutto dai
bombardamenti.
Nel 1950 il cambiamento della denomina-
zione in
Istituto Bancario San Paolo di
Torino
sanzionava il passaggio da banca
prevalentemente raccoglitrice di risparmio a
vera e propria banca commerciale. Negli
anni successivi all’evoluzione qualitativa e
quantitativa della raccolta, il cui tasso di
incremento superava notevolmente la
media nazionale, corrispondeva un conside-
revole aumento delle più moderne forme di
operazioni di fido e un fortissimo sviluppo
delle operazioni a medio e lungo termine.
Furono potenziati i finanziamenti alle
imprese industriali e commerciali e incre-
mentati i mutui agli enti pubblici e agli enti
morali. Nel 1960 fu costituita la Sezione
opere pubbliche per il finanziamento a
medio e lungo termine di opere pubbliche e
impianti di pubblica utilità. Nel 1961
l’Istituto ottenne l’autorizzazione governati-
va a operare direttamente anche nel campo
del credito agrario di miglioramento. Il set-
tore titoli veniva completamente rinnovato,
aprendosi alle nuove esigenze del mercato.
Nel periodo dell’espansione economica
generale (anni ’50 e primi anni ’60), lo svi-
luppo economico del “triangolo industriale”
e lo sviluppo operativo del San Paolo sono
strettamente e reciprocamente correlati.
Tra il 1965 e il 1969 l’Istituto assorbiva le
attività della Banca Grasso in liquidazione,
i cui depositi furono trasferiti alla Banca
Subalpina, istituto costituito dal San Paolo
stesso assieme alla Cassa di risparmio di
Torino e all’Ifi - Istituto finanziario indu-
striale, per il salvataggio dell’Istituto ban-
cario piemontese.
Le incorporazioni della Banca depositi e
sconti di Milano, della Banca fiorentina di
credito di Firenze e del Banco Santi di
Bologna, attuate nel biennio 1971-1972,
consentirono l’ampliamento della rete di
filiali a Milano e l’istituzione delle sedi di
Bologna e Firenze. L’apertura della sede di
Bari e delle delegazioni di credito fondiario
a Pescara, Cagliari, Napoli, Reggio Calabria,
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L A S TOR I A P L UR I S E COL A R E
DELLA COMPAGNIA DI SAN PAOLO