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Torino, capitale del Ducato Sabaudo, 1563.
Città militare fortificata da Emanuele
Filiberto con la poderosa Cittadella; centro
strategico, saldo strumento di difesa e affer-
mazione del nuovo Stato. Città ancora stret-
ta entro i limiti medievali del preesistente
castrum
romano, che Carlo Emanuele I tra-
sforma, rompendo il perimetro antico con
la creazione di nuovi quartieri.
Nasce la grande Torino barocca.
Le colline oltre Po offrono modulati rilie-
vi, paesaggi che si aprono sulle Alpi e sulla
grande pianura piemontese; salubrità
d’aria; fresche sorgenti e ampie distese
boschive; campi, prati, frutteti.
Alta su Torino, in posizione strategica,
sta la Bastida, a protezione del ponte in
legno sul Po e, già durante il Medio Evo,
bosco fortificato. Carlo Emanuele I ne dona
il terreno ai frati Cappuccini e incarica
Ascanio Vittozzi, 1583, della costruzione
della chiesa e del convento; sull’altura di
Santa Margherita fa erigere una cappella;
per sciogliere un voto, Torino liberata dalla
peste, 1599, consacra al culto e agli studi
l’Eremo di Camaldoli.
La collina si adorna di Vigne, nobili dimo-
re per soggiorni estivi, residenze di
loisir
,
di
delitie
.
Nel 1622 Maria Cristina, figlia di
Enrico IV di Francia e di Maria de’ Medici, e
sposa giovanissima, 1619, di Vittorio
LA VIGNA DI MADAMA REALE
MARIA CRISTINA DI FRANCIA
“
L’edificar ne’ monti è un avvicinarsi al Cielo”
(
Filippo di San Martino d’Agliè, 1667)
1.
Facciata della Vigna di Madama Reale.