ove si riconosca nel potere esecutivo il diritto di sopprimere,
o di riformare a suo arbitrio un corpo morale legalmente esi-
stente per mezzo di un semplice decreto reale senza il con-
corso del Parlamento, col pretesto di assecondare le esigen-
ze dell’opinione publica, della quale non può esso aversi per
legittimo interprete.
Per queste ragioni l’esponente, con fede dei qui uniti
documenti comprovanti la verità dell’esposto, se ne ricorre a
codesto autorevole Senato, conservatore delle leggi, e tutore
dei diritti che ne derivano, affinché voglia emettere nella sua
saviezza quelle deliberazioni, che l’interesse publico, non
meno che quello della Compagnia di S. Paolo sarà per
richiedere.
Torino, il 27 gennaio 1852
Vasco, Rettore
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