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4.
I «C
APITOLI O SIA CONSTITUTIONI DELLA CONFRATERNITA
DELLA CATHOLICA FEDE IN
T
URINO
» (1563)
Ma la lettera dell’Albosco rivela anche l’uso di un lin-
guaggio che richiama ad alcune istanze della spiritualità dei
gesuiti (si pensi, ad esempio, al tema dello
spiritus Dei
che
deve influenzare e guidare la vita dei devoti) e che ritrovia-
mo nei primi statuti o
Capitoli
della Compagnia. Caratteriz-
za questo testo – a noi purtroppo ancora noto solo in una
copia coeva, neppure quella a cui, come sembra e come indi-
cato da Anna Cantaluppi, rimandava il Tesauro – l’introdu-
zione ad ogni
capitolo
,
costruita su citazioni scritturistiche,
paoline, degli Atti degli Apostoli, di Sant’Agostino e dello
pseudo Dionigi Areopagita, autore di larghissima fortuna
anche in questi decenni e già per altri versi noto. Non trovia-
mo ancora la denominazione di Compagnia di San Paolo,
solo di «compagnia de cattolici o vero della cattolica fede» e,
nella lettera del 1566 del senato del Piemonte al pontefice,
di «
Congregationis cuiusdam, quae pridem in hac Civitate
erecta, Catholicorum sibi nomen assumpsit
»
70
.
Ma le citazioni
e i richiami paolini abbondano in modo preferenziale, quasi
a testimoniare il rilievo che si voleva dare all’apostolo per
le conoscenze e le letture del tempo. La Compagnia ha due
principali scopi: l’«obligo qual confessa haver da Giesù
Cristo di difendere sin alla morte la fede di esso salvatore
71
;
70
T
ESAURO
, 2003,
pp. 126-127. Il nome di San Paolo fu probabilmente
assunto con il passaggio sotto la direzione spirituale dei gesuiti. In
Institutione et regole della Compagnia
, 1591,
pp. 4-5, si legge: «hebbe
principio la Compagnia, che per all’hora s’addimandò della Cattolica
fede, et poi di San Paolo, per haver avuto i principii, et fondamenti suoi
in giorno di sua festa».
71
Il tema della difesa della fede fino al martirio caratterizza anche l’im-
pegno missionario e apostolico dei gesuiti, soprattutto tra gli
indipetae
,
cioè i giovani religiosi che chiedevano di andare in missione nelle Indie.