1998.
La Commissione della presidenza del
Consiglio dei ministri, la cosiddetta
Commissione Anselmi”, istituita “per la
ricostruzione delle vicende che hanno
caratterizzato in Italia le attività di acquisi-
zione dei beni dei cittadini ebrei da parte di
organismi pubblici e privati” ha ampia-
mente utilizzato questo archivio, come si
può leggere nel
Rapporto generale
pubbli-
cato nel 2001.
Il nucleo principale del fondo è costitui-
to dalle convenzioni e rapporti con l’EGELI
e dalle pratiche nominative di sequestro e
confisca, articolate in beni ebraici; beni
nemici; beni nemici nei territori francesi
occupati; beni germanici; beni esattoriali.
La prima serie, di consistenza limitata,
ma di importanza rilevante, contiene i
documenti preparatori e i testi definitivi
delle convenzioni con l’EGELI (la prima
delle quali risale al 23 aprile 1940), verba-
li di riunione tra istituti gestori ed EGELI,
circolari, norme, corrispondenza tra San
Paolo ed EGELI relativa alla gestione in
generale, promemoria e relazioni, statuti,
testi legislativi.
Le pratiche nominative, intestate al pro-
prietario dei beni, contengono generalmen-
te il verbale di presa di possesso, un elenco
descrittivo dei beni immobili e mobili, esau-
stivo e analitico, il verbale di restituzione; la
corrispondenza interna tra uffici e agenzie
dell’Istituto, ed esterna con i comuni,
l’Intendenza di finanza, i proprietari, gli
inquilini, ecc.; documentazione amministra-
tiva e fiscale.
Le pratiche di confisca di beni ebraici
sono più di centocinquanta, distribuite nelle
province del Piemonte e della Liguria; le
pratiche di sequestro, più numerose (371),
sono concentrate nella provincia di Torino.
Sono più di un migliaio le pratiche dei
beni di stranieri appartenenti ai paesi di
nazionalità nemica, successivamente allea-
ti (francesi, inglesi, statunitensi, ecc.). La
provincia con un maggior numero di
sequestri è Imperia, dove numerose erano
le residenze francesi e inglesi, tra le quali
la proprietà Hanbury con i famosi giardini
di Latte. Seguono Aosta, altra provincia di
confine, e Torino.
L’occupazione italiana di territori france-
si, avvenuta nel giugno 1940, comportò il
sequestro dei beni di cittadini di nazionali-
tà nemica diversa da quella francese,
secondo quanto disposto dal bando di
Mussolini pubblicato a Mentone il 31 ago-
sto 1941 e da successive disposizioni. Le
pratiche di sequestro sono una sessantina.
Quasi un centinaio sono le pratiche rela-
tive ai beni germanici, posti sotto sequestro
nel Nord Italia dopo la Liberazione, in base
al comunicato della Presidenza del
Consiglio dei ministri, pubblicato sulla
G.U. n. 5 del 1 gennaio 1945, nel quale la
Germania veniva dichiarata Stato nemico.
La questione dei beni tedeschi fu oggetto
del memorandum d’intesa siglato il 14 ago-
sto 1947 a Washington tra l’Italia e le
potenze alleate.
A queste serie principali si affiancano
ancora due serie nominative, composte da
circa quattromila fascicoli, contenenti
l’una documentazione amministrativa
minuta, l’altra gli inventari riepilogativi dei
valori dei beni, con il dettaglio dei conti.
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I FONDI DELL’ARCHIVIO STORICO