Archivi aggregati
Cassa di Previdenza per il personale
della Confederazione Fascista degli
Industriali e delle Organizzazioni
dipendenti
Consistenza
8163
u.a.; 36 metri.
Estremi cronologici
1920–1963.
La Confederazione fascista degli indu-
striali, che trae origine dalla Confederazione
italiana dell’industria sorta nel 1910 a Torino
e poi trasferita a Roma, fu costituita ai sensi
delle legge 3 aprile 1926, n. 563. Essa aveva
sede in Roma e inquadrava sotto di sé le
Federazioni nazionali di categoria, che rap-
presentavano i datori di lavoro di un deter-
minato settore (industrie estrattive, fibre tes-
sili, legno, ecc.) e sul territorio si articolava
in unioni provinciali.
Nel 1932 fu costituita una Cassa di
Previdenza per il personale dipendente
direttamente dalla Confederazione e da 45
Federazioni di categoria, di 8 enti economi-
ci e assistenziali e di altri organismi non
facenti parte della struttura confederale.
Nel 1951 fu disposto che il patrimonio
della Cassa, disciolta in seguito alla soppres-
sione di tutte le organizzazioni sindacali
fasciste, fosse ripartito tra gli iscritti. Nel
1953
fu pertanto costituito un Comitato
Liquidatore, cui subentrò nel 1962 l’Istituto
Bancario San Paolo di Torino per la liquida-
zione dei beni residui.
Il fondo conserva la documentazione
relativa alla liquidazione e al patrimonio
immobiliare e quasi ottomila fascicoli per-
sonali degli iscritti.
Banca A. Grasso e F. S.p.A - Torino
Consistenza
1414
u.a.; 27 metri.
Estremi cronologici
1874–1972.
Costituita come società a nome collettivo
nel 1874, trasformata in anonima nel 1928,
mantenendo la denominazione Banca A.
Grasso & Figlio, nel 1948 assume la deno-
minazione “A. Grasso e figlio S.p.A.”.
Particolarmente attiva nei primi decenni
del XX secolo, quando deteneva una parte-
cipazione di rilievo nella FIAT, la Banca
Grasso chiuse la sua attività nel 1965, anno
in cui fu sottoposta alla procedura di liqui-
dazione coatta amministrativa, quasi con-
temporaneamente all’Istituto Bancario
Piemontese S.p.A. Mentre gli sportelli e i
depositi delle due banche liquidate furono
assunti da un nuovo istituto di credito crea-
to
ad hoc
,
la Banca Subalpina S.p.A., le per-
dite da esse accumulate furono assorbite
dall’Istituto Bancario San Paolo di Torino,
dalla Cassa di Risparmio di Torino e dall’Ifi
-
Istituto finanziario industriale.
Nel 1969, per accelerare la procedura di
liquidazione, il San Paolo si accollava le
residue attività e passività della Banca
Grasso, mentre la C.R.T. si assumeva i resi-
dui dell’Istituto Bancario Piemontese.
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I FONDI DELL’ARCHIVIO STORICO